Scarlino Energia riunisce il CdA dopo la sentenza del Consiglio di Stato

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Scarlino Energia riunisce il CdA dopo la sentenza del Consiglio di Stato

La sentenza del Consiglio di Stato, pubblicata lunedì scorso nel merito dei ricorsi presentati dai comuni di Follonica e Scarlino, lascia l’amaro in bocca alla società che gestisce l’impianto di termovalorizzazione e di trattamento rifiuti liquidi del Casone. Il dispositivo parrebbe netto e perentorio e comporta in ogni caso uno sforzo enorme da parte del management e dei soci per valutarne tutte le conseguenze, sia sul piano economico che occupazionale.

Il Consiglio di Amministrazione si è riunito questo pomeriggio per una prima valutazione degli effetti del dispositivo, dando mandato ai propri legali e consulenti per una approfondita esamina della sentenza al fine di potersi riconvocare i primi di febbraio prossimo e cominciare a discutere nel merito e per convocare l’Assemblea dei Soci. Al momento qualsiasi interpretazione degli effetti del giudizio amministrativo sono prematuri e inopportuni.

In ogni caso, dato che in questo momento in molti si agitano sulla scena politica per manifestare solidarietà ai nostri lavoratori, ricordiamo che gli unici che hanno sempre garantito una soluzione occupazionale (ed uno stipendio) ai dipendenti, in tutti questi anni di fermo impianto, sono stati proprio i vertici di Scarlino Energia Spa. Da anni si sono riempite le pagine dei giornali con proclami sulla necessità di trovare soluzione alternative all’incenerimento ma ad oggi non solo non è stata posata nessuna prima pietra, ma non è dato sapere neppure il chi, il dove, il come, il quando e il quanto. Con le parole i nostri dipendenti non mangiano. Con le parole i rifiuti non spariscono.